Gli archeologi della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, hanno rinvenuto,sul fondo del mare di BAia Sommersa, una preziosa fontana ornamentale d'epoca romana. Anche stavolta il mare di Baia si rivela il “mare delle meraviglie” . Si tratta di uno straordinario nuovo mosaico proveniente da una fontana semicircolare: due anatre che nuotano su un mare fatto di migliaia di tessere colorate.
Baia, in provincia di Napoli, è un luogo davvero incantevole in quanto, se ci si reca lì, è possibile ammirare dei resti archeologici di epoca romana che sono rimasti sul fondo del mare, a pochi metri di profondità. si tratta di una località marittima in cui i patrizi romani si recavano per usufruire della presenza del mare e delle terme e per effettuare importanti scambi commerciali, data la posizione strategica sul mare.
Purtroppo, a causa di uno smottamento vulcanico, la città sprofondò e, nel corso dei secoli, è stata sempre soggetta a movimenti sismici che hanno portato all’ inabissamento della costa romana di circa 6 o 8 metri.
Quando un bene culturale cade in mare esso tende a conservarsi meglio che all’aria aperta, data la mancanza di ossigeno che deteriora le opere.
Per questo motivo la città si è conservata in buone condizioni e per questo motivo si è deciso di non riportare in superficie i reperti ma di lasciarli sotto il livello del mare. Questi beni culturali si sono anche salvati dal riuso che ne avrebbero sicuramente fatto le persone vissute nel Medioevo. Infatti, durante quegli anni, moltissimi oggetti di epoca romana furono utilizzati per altre funzioni, soprattutto gli oggetti in bronzo che venivano fusi per realizzare armi o campane.