I GIOVANI AL LAVORO

nord o sud: dove è meglio andare a lavorare?
 

ORIENTAlife è un progetto organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, Anpal Servizi, Confindustria Campania e INAIL Campania. Il convegno è avvenuto nella scuola l'ITIS F. GIORDANI del giorno 31 marzo dove hanno partecipato le scuole ISISS Novelli Marcianise, IIS Galilei Vetrone Benevento, IPSAR Manlio Rossi Doria Avellino, ITI Falco Capua e i responsabili delle associazioni:

- Lucia Fortini: Assessore alla scuola, Politiche Sociali e Giovanili regione

Campania,

- Ettore Acerra: Direttore generale USR per la Campania,

-Michele Raccuglia: Responsabile Campania e Calabria Anpal Servizi,

- Nicolò Pasca: Vice Presidente dei Giovani Imprenditori e Deligato education,

- Antonio Marchiello: Assessore Lavoro e Attività Produttive Regione

Campania.


Lo scopo di questo progetto è orientare i giovani verso il mondo del lavoro e contenere il fenomeno migratorio dei giovani del sud che si recano al nord. E' molto più alta la probabilità che finiti gli studi un giovane del Sud non riesca a

trovare un lavoro e se lo trova nel Sud è di bassa qualità. La decisione della maggior parte dei giovani del Sud è quello tra il rimanere ma doversi accontentare di quello che trova o invece andarsene altrove, di solito chi rimane al Sud e riesce a trovare un impiego è perché spesso è costretto ad adattarsi a un'attività che non rispecchia le proprie aspettative. I dati

mostrano che un giovane meridionale su tre è "insoddisfatto" del proprio lavoro, contro uno su quattro del Nord. Da qui parte la fuga dei giovani disoccupati, in primis verso l'estero, per cercare lavoro e occupazione possibilmente stabile. A contribuire a questa voglia di lasciare la propria terra di origine è anche la sfiducia nelle istituzioni e in particolare nella politica

locale, ritenuta non in grado di garantire ai cittadini condizioni di vita migliori e posti di lavoro più accessibili. Secondo le statistiche i giovani che emigrano dal sud sono: Abruzzo il 4%, in Campania è il 23%, in Sardegna il 36%, in

Sicilia il 43%, in Puglia il 51%, in Calabria il 53%, in Molise il 61% e in Basilicata l’83%.

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